La pittura di Alessandro Bulgarini è un’arte introspettiva e simbolica, legata allo studio del mondo immaginale e degli
archetipi. Filosofia e antropologia, psicologia e immaginazione sono i cardini di una ricerca originale, un percorso
solitario, il cui esito è una surreale iconografia sincretica che interroga l’osservatore sul mistero della vita e dell’uomo, i
suoi paradigmi, le sue inquietudini, la ricerca del sacro.

La pittura – come sostiene l’artista – è Filosofale nella misura in cui richiama il potenziale filosofico, esoterico e
conoscitivo dell’immaginazione e del simbolo. Ogni opera equivale alla riorganizzazione compositiva di un preciso
concetto, idea o riflessione ed è concepita come uno stratagemma per risvegliare nell’osservatore una domanda –
generalmente sopita – su ciò che sta guardando.

Enigmi posti in termini di immagini, per stimolare la riflessione talvolta meravigliata e talvolta turbata dell’osservatore.
Tramite il recupero dell’immagine-icona, materializzata sulla tela nella forma luminosa della pittura ad olio – intesa
come antidoto ai simulacri prodotti dalla “civiltà liquida” postmoderna – il suo lavoro ci parla dell’importanza della
funzione immaginativa e del pensiero immaginale, di cui molto hanno scritto alcuni dei raffinati pensatori che
continuano ad ispirarlo: Carl Gustav Jung, Mircea Eliade, Henry Corbin, Elémire Zolla.

Un’eredità culturale profonda e d’avanguardia che costituisce il fondamento e la chiave interpretativa della scelta estetica del pittore.
Dopo l’incontro col padre del Realismo Fantastico Ernst Fuchs, l’originaria indole surrealista e l’ispirazione visionaria
si sono arricchite e intrecciate con lo studio delle tecniche e dei maestri del Rinascimento, il Neoplatonismo, gli antichi
manoscritti alchemici e gli erbari medievali, fino ad arrivare alle iconografie e alle cosmogonie delle antiche civiltà.

Fonti inesauribili a cui attingere per distillare visioni cariche di significato, tradotte poi nel linguaggio di una
figurazione contemporanea.
Alessandro si esprime da sempre utilizzando le tecniche apprese da bambino nell’atelier del nonno Serafino Zanella,
rielaborate e perfezionate poi, nel corso degli anni e personalizzate nella scelta cromatica e dei soggetti.
I disegni sono realizzati con fusaggine, matite e pigmenti su diverse e pregiate tipologie di carta, spesso anche “fatta a
mano”, reperita presso selezionate cartiere artigianali.

I dipinti sono eseguiti con la tecnica delle velature tipica della pittura ad olio, alla maniera degli antichi, su tele e tavole
preparate con una tradizionale imprimitura a base di gesso e colla.

L’opera di Alessandro costituisce una complessa galleria di significati e di enigmi, in cui l’immaginazione prende forma
tramite un fervido realismo surreale; un invito, preciso e consapevole, a lasciarsi sedurre dalla sapienza che si cela nelle
immagini.